lunedì 18 marzo 2013

Krokodil: la nuova droga russa che non lascia scampo.


Venuta alla ribalta in Russia nel 2010, si sta diffondendo velocemente perché facile da produrre, economica rispetto le altre droghe (per una dose bastano circa una decina di euro contro i cinquanta dell'eroina o della cocaina) e con potenti effetti.

Composizione: Codeina (che si trova nei più comuni analgesici per es. nelle pasticche per il raffreddore), benzene, fosforo rosso e iodio: tutte sostanze facili da reperire che hanno fatto del Krokodil una ‘droga da strada’. Viene normalmente assunta tramite endovena  - proprio come previsto per l’eroina –  e bastano due iniezioni per creare dipendenza. Se ingerita procura gravi danni agli organi interni e squarcia la cute, rendendola così simile a quella dei coccodrilli – da qui il nome ‘Krokodil’. L’alto contenuto di acidità degli ingredienti dissolve infatti il tessuto osseo e sulla pelle si formano grosse piaghe tanto che spesso si è costretti a ricorrere all’amputazione degli arti.


I danni provocati dal Krokodil sono talmente gravi che la speranza di vita dei tossicodipendenti che ne fanno uso continuativo va da uno a tre anni. La grande forza intossicante della droga è così forte che solo l’1% riesce a disintossicarsi e attualmente in tutta la Russia esiste solamente un centro specializzato a combattere la Krokodil.
L’inviato delle Iene Pablo Trincia ha raggiunto la Russia, patria della Krokodil, per parlarci dei terribili effetti della droga che si può fabbricare in casa, ma che mangia letteralmente il corpo umano.
La iena Pablo Trincia ha raggiunto la Russia per guardare da vicino come si produce e cosa provoca al corpo umano. Nel servizio andato in onda ieri sera su Italia 1, l’inviato parte subito nel mostrarci una donna di 41 anni che sembra averne almeno 70: ha i denti segnati dalla droga, fatica a muovere le braccia e ha piaghe sul corpo. Il confronto tra realtà e una fotografia che la ritrae solo qualche mese prima è sconvolgente. Trincia spiega che gli effetti della Krokodil iniziano subito, il corpo si riempie “di piaghe circolari che sembrano bruciature di sigarette poi le piaghe si aprono e si formano dei buchi finché la droga non mangia tutto quello che rimane, lasciando solo le ossa e a volte nemmeno quelle”.
ATTENZIONE – IMMAGINI FORTI:
La donna prima dell'uso della droga
La donna dopo qualche anno di krokodil
Trincia incontra dei tossici e li accompagna in farmacia per mostrare quanto è facile procurarsi i farmaci necessari a fabbricare la Krokodil in farmacia. Serve la ricetta ma la farmacista consegna tutto senza problemi. L’inviato e i tossicodipendenti raggiungono un palazzo e iniziano a produrre la Krokodil, l’aria si fa pesante e c’è puzza di chimico. Ci vogliono 45 minuti per produrla e Trincia nota un grosso eritema sulla pancia del tossicodipendente ma l’interesse è tutto nel seguire la procedura per la Krokodil. Torna la donna dell’inizio del servizio e l’inviato fa vedere come se si applica una leggera pressione sulla sua gamba, il segno resta: “A volte guardo la finestra e vorrei buttarmi di sotto” confessa la donna. Arriva un altro uomo e la situazione è anche peggiore, le ferite sono disgustose perché ha la pelle completamente divorata, Trincia chiede: “Ma non ti fa male?”. Certo, lo Stato li considera come criminali, spiega ancora l’attivista di April “Per loro non c’è un percorso di recupero”, ci sono solo piccoli centri come una clinica alla periferia della città che sopravvive grazie alle donazioni. Il capo della struttura spiega che la dipendenza è terribile ma che “tutti possono farcela”. Trincia ha incontrato un ex dipendente che spiega che “voglia resta tutta la vita”. Nella struttura c’è anche una ragazza di 19 anni che ha iniziato a drogarsi per dei problemi affettivi che ha scelto la Krokodil perché costava solo 7 euro e non le interessavano le conseguenze ma quando il suo peso ha raggiunto i 35kg ha scelto di smettere. C’è anche chi si buca nel punto sbagliato, ed è stato costretto a subire un’amputazione della gamba. La Krokodil divora.


Nessun commento:

Posta un commento