lunedì 25 marzo 2013

Un farmaco contro tutti i tumori


Nuovi esperimenti sulle terapie molecolari, presto potrebbero essere provate sui pazienti. L'obiettivo della cura: l'anomalia di un gene responsabile dello sviluppo del cancro


PER LA PRIMA volta tre aziende farmaceutiche sono pronte a sperimentare nuovi farmaci che potrebbero agire contro un'ampia gamma di tumori - dal seno alla prostata, dal fegato ai polmoni. I farmaci prendono di mira un'anomalia che riguarda un gene responsabile dello sviluppo del tumore. L'esperimento potrebbe segnare l'inizio di una nuova era genetica nella ricerca contro il cancro e portare a cure rivoluzionarie per forme tumorali rare e finora dimenticate e per tumori più comuni. Merck, Roche e Sanofi stanno ingaggiando una corsa per mettere a punto le rispettive versioni di un farmaco in grado di ripristinare un meccanismo che induce le cellule danneggiate ad autodistruggersi.

Nessuna società farmaceutica ha mai condotto finora una sperimentazione clinica di vasta portata su pazienti affetti da varie forme tumorali. Otis Webb Brawley, direttore medico e scientifico dell'Associazione americana per la lotta contro il cancro, dice: "È un passo fondamentale nello sviluppo dei farmaci antitumorali. In futuro l'organo nel quale si è sviluppato il cancro conterà sempre meno, mentre la terapia a bersaglio molecolare sempre di più".

Al centro di questa sperimentazione ci sono pazienti come Joe Bellino. Sette anni fa i medici gli hanno diagnosticato un liposarcoma, raro tumore che colpisce le cellule del tessuto adiposo. Questa forma tumorale si prestava alla sperimentazione di un farmaco della Sanofi, perché i tumori quasi sempre presentano lo stesso problema genetico: una fusione di due grandi proteine. Se il farmaco funzionasse, Sanofi lo sperimenterebbe su diversi tumori che presentano alterazioni genetiche simili. Se non dovesse dare risultati, ammetterebbe la sconfitta.

L'alterazione genetica presa di mira dal farmaco assilla i ricercatori da decenni. Le cellule sane hanno un meccanismo naturale che le induce a morire se il loro Dna è troppo danneggiato per essere riparato. Una proteina nota come p53  -  che Gary Gilliland della Merck definisce "l'angelo della morte della cellula"  -  innesca l'intero processo. Ma le cellule tumorali riescono a disattivare questa proteina direttamente, tramite una mutazione, o indirettamente congiungendola a un'altra proteina cellulare che la inibisce. Chi è impegnato nella ricerca contro il cancro cerca di riattivare la p53 nelle cellule cancerogene per provocarne l'autodistruzione.

Le speranze riposte nella proteina p53 iniziarono 20 anni fa: l'entusiasmo arrivò a tal punto che nel 1993 la rivista Science la consacrò "Molecola dell'anno" e la mise in copertina. Le case farmaceutiche cominciarono quindi a dare la caccia a una sostanza in grado di ripristinare il funzionamento della p53: provarono la terapia genica, ma senza esito. In seguito si misero a studiare le forme tumorali che utilizzavano una via alternativa per disattivare la p53, bloccandola dopo averla attaccata con una proteina nota come MDM2. E a cercare una molecola che si interponesse tra loro per distanziarle.

Nel 1996 i ricercatori della Roche individuarono una minuscola tasca tra le proteine nella quale poteva introdursi una molecola. Alla fine la Roche ha trovato la molecola giusta e l'ha chiamata Nutlin. Ma questa non ha funzionato come farmaco, perché non veniva assorbita dal corpo.
Successivamente Roche, Merck e Sanofi hanno sperimentato migliaia di altre molecole. Al-
Sanofi, il team di Debussche, insieme a Schaomeng Wang dell'università del Michigan e a una società biotech, Ascenta Therapeutics, ha trovato un composto promettente. La farmaceutica lo ha sperimentato iniettandolo ogni giorno nello stomaco di alcune cavie affette da sarcoma e ha scoperto che i tumori erano scomparsi.

La Roche è stata la prima a sperimentare un farmaco a base di p53 nei pazienti: come richiesto dai protocolli, ha iniziato a cercare la dose ottenesse l'effetto desiderato senza essere tossica. Sono serviti tre anni. A breve dovrebbero seguire studi rigorosi e qualora fossero positivi, sarebbero seguiti da sperimentazioni cliniche su più tipi di tumore. Recentemente la Merck ha approfondito gli studi per capire quale sia la dose sicura e sta reclutando pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. La dose ideale sarà sperimentata in 15 pazienti su un campione di 30 per studiarne l'efficacia. Anche la Sanofi ha iniziato i suoi test sulla sicurezza in Europa. L'anno prossimo proseguirà in alcuni centri medici degli Stati Uniti. Al pari della Merck, si concentrerà su quei pazienti affetti da liposarcoma come Bellino che hanno maggiori probabilità di rispondere al farmaco.

Il liposarcoma è talmente raro  -  poco più di duemila casi l'anno nel mondo  -  che nessun farmaco è stato sperimentato sui pazienti colpiti da questo tumore. Bellino sperava di poter essere tra i primi. Purtroppo nel suo caso il test arriva troppo tardi. È morto di tumore il 13 novembre.

Sicilia: Crocetta fa sul serio e approva la legge anti-parentopoli. Adesso il Pd rischia di esplodere

Detto e fatto. La giunta siciliana guidata da Rosario Crocetta ha approvato un disegno di legge anti-parentopoli che prevede l’incompatibilità per i politici e i loro parenti nei vari enti. Nel mirino i deputati che hanno parenti negli enti di formazione ma anche i rapporti tra società private e enti partecipati da Palazzo d’Orleans. E’ stata così approvata la norma che Crocetta stesso ha definito “manifesto di questa nuova Ars“. In particolare la norma approvata dalla giunta nella tarda serata di ieri, che adesso dovrà passare al vaglio del parlamento regionale, recita: “E’ incompatibile con la carica di deputato regionale chi ha ascendenti o discendenti, ovvero parenti o affini fino al secondo grado, che ha in essere con l’amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori, forniture o servizi, oppure che goda di contributi, sussidi o garanzie a qualsiasi titolo da parte della Regione, fatti salvi contributi, sussidi o garanzie che discendano da leggi di tutela della persona e della famiglia“.
La norma approvata dalla giunta Crocetta prevede inoltre che “l’incompatibilita’ opera anche nel caso in cui l’ascendente o il discendente, ovvero il parente o affine fino al secondo grado, ricopra all’interno della societa’ o ente privato che ha in essere con l’amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori. La causa di incompatibilita’ opera anche in relazione al socio occulto“. L’incompatibilita’ “opera anche nei confronti dei componenti della giunta regionale“. Di fatto, la norma approvata ieri della giunta e’ di cui e’ in possesso l’Adnkronos prevede il “divieto all’amministrazione regionale di affidare appalti, concessioni di lavori, forniture di beni e servizi o stipulare convenzioni, o erogare contributi, sussidi o garanzie a qualsiasi titolo, fatti salvi contributi, sussidi o garanzie che discendono da leggi di tutela della persona e della famiglia in favore di ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado, di deputati regionali, di componenti della giunta regionale o di dirigenti generali dell’amministrazione regionale“. Inoltre, “e’ fatto divieto all’amministrazione regionale di affidare appalti, concessioni di lavoro o erogare contributi e sussidi in favore di societa’, azienda o ente in cui gli ascendenti o discendenti di deputati regionali, componenti della giunta regionale o di amministratori, ricoprano la carica di rappresentanti legali, amministratori o dirigenti“. In caso di violazione delle disposizioni la norma prevede che “gli atti posti in essere sono nulli“. Crocetta gia’ ieri aveva annunciato un cambio di rotta della Regione per le incompatibilita’ parlando di “lobby che hanno fatto affari con la Regione“. Nel mirino di Crocetta non solo i deputati che hanno parenti negli enti di formazione ma anche i rapporti tra alcune societa’ private ed enti partecipati da Palazzo d’Orleans. Gia’ ieri aveva annunciato una task force che indaghi “su chi riceve soldi dalla Regione“. E nel Pd, principale partito che sostiene Crocetta e di cui lo stesso governatore fa parte, la situazione è di grande caos.
Due tra i principali esponenti del Partito Democratico, Franco Rinaldi e Francantonio Genovese (ex sindaco peloritano), entrambi messinesi, si sentono colpiti dal provvedimento diCrocetta. Non a caso. La Lumen, come scrive LiveSicilia, è una società che quest’anno riceverà un milione di euro per i corsi di formazione, ed è presieduta da Elena Schirò. Moglie di Rinaldi. Un’altra società che organizza corsi e che quest’anno riceverà quasi 400.000 euro per le sue attività è la “Training Service”, costituita dalla Geimm e dalla Gefin, di cui sono soci rispettivamente Rinaldi e Genovese. Un’altra società nel mirino di Crocetta è l’Esofop, guidata daGiovanna Schirò (cognata di Rinaldi) con Chiara Schirònel consiglio di amministrazione. Chiara Schirò è la moglie di Genovese. Genovese e Rinaldi, di fatto, sono cognati e un loro nipote guida la “Nt soft”, un’altra società dedita a questo tipo di attività, sempre secondo quanto riportato da LiveSicilia. Ecco perchè il sostegno del Pd a Crocetta inizia a vacillare, mentre nell’opinione pubblica il neo-presidente dell’Ars è sempre più apprezzato e in molti, anche tra coloro che non l’avevano votato, oggi dicono che lo sostengono e che alla luce di queste scelte, con il senno di poi, avrebbero sicuramente votato per lui.
In tutto questo, Messina – per la prima volta – è sempre più importante nelle logiche politiche regionali. Sull’asse retto da Ardizzone al Consiglio Regionale e da Rinaldi-Genovese  all’interno del Pd si gioca il futuro della legislatura.

venerdì 22 marzo 2013

Cellule staminali, per Sofia e gli bimbi malati sì a prosecuzione cure


Il Consiglio dei ministri ha deciso di concedere "eccezionalmente la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali sono stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto, sempre con monitoraggio clinico". Il ministro Balduzzi: "Cure avviate non si possono interrompere"


Smeralda, Celeste, Daniele, Gioele e Sofia, Federico non avranno bisogno più di un giudice per poter ricevere un sollievo da malattie devastanti. Le cure con le cellule staminali per loro e per chi ha già avviato un protocollo terapeutico potranno proseguire. La decisione arriva a sorpresa dal Consiglio dei ministri. “Si concede eccezionalmente la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali sono stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto, sempre con monitoraggio clinico” si legge in una nota. Per quanto riguarda le cellule staminali “si prevede una più ampia normativa a regime che regoli i medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva, con monitoraggio clinico”. Insomma in poche “burocratiche” righe il governo Monti regala ai genitori dei piccoli, che si battono per il diritto dei loro figlia stare meglio, una tregua da ansie e carte bollate. 
La nota del Consiglio dei ministri. Il Consiglio dei ministri ha quindi approvato, su proposta del ministro della Salute, Renato Balduzzi, il decreto legge, invocato da tanti, che contiene “interventi urgenti” in materia sanitaria. Solo un paio di giorni fa un giudice di Livorno aveva concesso la prosecuzione delle cure per Sofia, 3 anni e mezzo, affetta da una grave malattia neurodegenerativa che le ha già portato via la vista. Potrà completare la cura agli Spedali di Brescia con le cellule staminali prodotte con il metodo Stamina. Il magistrato aveva accolto il ricorso, ex art.700, presentato dai genitori della piccola, aiutati nella lotta nel riconoscimento di questo diritto garantito dalla Costituzione, dalla redazione della trasmissione “Le Iene”. 
Sofia e gli altri bambini malati. La lotta delle famiglie. La vicenda di Sofia è simile ad altri casi di bambini affetti da malattie rare o per le quali la scienza non ha ancora trovato una terapia. La cura a base di cellule staminali messa a punto dalla Stamina Foundation, e considerata da alcuni una delle poche in grado di produrre miglioramenti apprezzabili, era stata bloccata dal ministero della Salute e dall’Aifa perché ancora priva di riscontri scientifici e quindi considerata pericolosa. Finora, erano stati quindi i giudici ad esprimersi sulla possibilità delle famiglie di sottoporre i loro cari alla cura compassionevole (come nel caso di Celeste un’altra bimba).
Il giudice di Firenze, lo scorso novembre, aveva consentito una prima infusione di staminali e Sofia aveva cominciato a stare meglio, riuscendo a reagire anche alla luce, nonostante la vista fosse ormai persa. Poi però, in via definitiva il tribunale ha deciso di negare la cura e la seconda infusione non c’era stata e le condizioni della piccina avevano subito un progressivo peggioramento. Dopo l’interessamento del ministro della Salute Renato Balduzzi, nei giorni scorsi, la situazione si era apparentemente sbloccata e Sofia il 14 marzo era stata sottoposta ad una nuova infusione. Ma l’ospedale si era precipitato a precisare che, in assenza di un provvedimento ufficiale del ministero o di una sentenza di un giudice, quella sarebbe stata l’unica infusione per la piccola malata di leucodistrofia metacromatica. Il legale della famiglia, l’avvocato Giuseppe Conte, aveva giocato nuovamente la carta del tribunale per garantirle il diritto alla continuità terapeutica. E il giudice di Livorno aveva accolto il ricorso. La mamma di Sofia aveva anche spiegato che dopo l’infusione la piccola stava meglio: “Si sveglia senza febbre la mattina e non ha segni di sofferenza sul viso”.
Negli ultimi tempi era cresciuto molto il numero delle famiglie che si sono rivolte ai giudici per ottenere il via libera alla cura. Dopo Smeralda, Celeste, Daniele, Gioele e Sofia, era arrivato anche Federico, un bimbo di 26 mesi di Fano affetto dal morbo di Krabbe. Nel suo caso, il tribunale di Pesaro aveva  accolto il reclamo presentato dai genitori che chiedevano che il figlio venisse sottoposto all’infusione di staminali secondo il metodo Stamina sempre nell’ospedale lombardo. Ora tutti questi bambini non avranno bisogno di un giudice per essere “curati”. “La Repubblica tutela lasalute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”  recita l’articolo 32 della Costituzione.
Il ministro Balduzzi: “Cure avviate non si possono interrompere”. La norma ”si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto” spiega il ministro della Salute, Renato Balduzzi. Il decreto, sottolinea il ministero della Salute, stabilisce appunto che “tutti i pazienti che hanno iniziato la terapia con le staminali preparate con metodo Stamina potranno portare a termine i loro protocolli anche se il laboratorio di riferimento (in questo caso quello degli Spedali Civili di Brescia) non è autorizzato”. Il decreto, rileva Balduzzi, “chiarisce inoltre che devono considerarsi come ‘avviati’ anche i trattamenti per i quali sono stati compiuti atti preparatori (il prelievo di cellule dal paziente o da donatore destinate all’uso terapeutico) e quelli già ordinati dall’autorità giudiziaria. Per tutti questi trattamenti terapeutici ci sarà un’attenta valutazione degli esiti, con l’acquisizione di tutti i dati clinici dei pazienti sottoposti al trattamento”.
Il decreto legge prevede anche che d’ora in poi tutti i cosiddetti “medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva”, in cui rientrano i trattamenti con le staminali, possano essere utilizzati esclusivamente in un ospedale pubblico, clinica universitaria o istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Con un regolamento ministeriale da emanare nei prossimi giorni, annuncia il ministero, saranno inoltre fissate “regole più precise per garantire la sicurezza dei pazienti e sarà fissata una precisa procedura di valutazione degli esiti dell’impiego di queste terapie”. 

mercoledì 20 marzo 2013

Coppia di disoccupati ruba al supermarket per sfamare i 5 figli, la polizia non li arresta


E' successo a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove marito e moglie avevano preso cibo e abbigliamento per 200 euro. Gli agenti hanno avuto conferma sul fatto che entrambi avevano perso da poco il posto di lavoro


Hanno rubato generi alimentari e capi d'abbigliamento per circa 200 euro in un supermercato di Treviglio, nella Bassa Bergamasca, e alla polizia, una volta fermati, hanno riferito di avere cinque figli e di non sapere come sfamarli perché entrambi hanno perso da poco il lavoro. Accertato che quanto riferivano era vero, gli agenti del commissariato di polizia di Treviglio non hanno arrestato ma solo denunciato una coppia di quarantenni residenti nella vicina cittadina di Caravaggio (Bergamo), lui di origine albanese e la moglie nativa di Varese.
I due sono stati fermati alle casse del supermercato Pellicano, a Treviglio, con i generi alimentari e i vestiti nascosti in alcune borse, mentre tentavano di uscire dal punto vendita senza pagare. Bloccati dalla vigilanza, che ha chiamato la polizia, i coniugi hanno riferito di avere a casa cinque bambini e di non sapere come sfamarli. Circostanza risultata vera, così come il fatto che avessero da poco perso entrambi il lavoro.

Photovoltaic


Solar cells, also called photovoltaic (PV) cells by scientists, convert sunlight directly into electricity. PV gets its name from the process of converting light (photons) to electricity (voltage), which is called the PV effect. The PV effect was discovered in 1954, when scientists at Bell Telephone discovered that silicon (an element found in sand) created an electric charge when exposed to sunlight. Soon solar cells were being used to power space satellites and smaller items like calculators and watches. Today, thousands of people power their homes and businesses with individual solar PV systems. Utility companies are also using PV technology for large power stations.
Solar panels used to power homes and businesses are typically made from solar cells combined into modules that hold about 40 cells. A typical home will use about 10 to 20 solar panels to power the home. The panels are mounted at a fixed angle facing south, or they can be mounted on a tracking device that follows the sun, allowing them to capture the most sunlight. Many solar panels combined together to create one system is called a solar array. For large electric utility or industrial applications, hundreds of solar arrays are interconnected to form a large utility-scale PV system.
Traditional solar cells are made from silicon, are usually flat-plate, and generally are the most efficient. Second-generation solar cells are called thin-film solar cells because they are made from amorphous silicon or nonsilicon materials such as cadmium telluride. Thin film solar cells use layers of semiconductor materials only a few micrometers thick. Because of their flexibility, thin film solar cells can double as rooftop shingles and tiles, building facades, or the glazing for skylights.
Third-generation solar cells are being made from variety of new materials besides silicon, including solar inks using conventional printing press technologies, solar dyes, and conductive plastics. Some new solar cells use plastic lenses or mirrors to concentrate sunlight onto a very small piece of high efficiency PV material. The PV material is more expensive, but because so little is needed, these systems are becoming cost effective for use by utilities and industry. However, because the lenses must be pointed at the sun, the use of concentrating collectors is limited to the sunniest parts of the country.


The Simpsons


The Simpsons is an American animated sitcom created by Matt Groening for the Fox Broadcasting Company. The series is a satirical parody of a middle class American lifestyle epitomized by its family of the same name, which consists of Homer, Marge, Bart, Lisa and Maggie. The show is set in the fictional town of Springfield and parodies American culture, society, television and many aspects of the human condition.
The family was conceived by Groening shortly before a solicitation for a series of animated shorts with the producer James L. Brooks. Groening created a dysfunctional family and named the characters after members of his own family, substituting Bart for his own name. The shorts became a part of The Tracey Ullman Show on April 19, 1987. After a three-season run, the sketch was developed into a half-hour prime time show and was an early hit for Fox, becoming the network's first series to land in the Top 30 ratings in a season (1989–1990).
Since its debut on December 17, 1989, the show has broadcast 523 episodes and the twenty-fourth season started airing on September 30, 2012.The Simpsons is the longest-running American sitcom, the longest-running American animated program, and in 2009 it surpassed Gunsmoke as the longest-running American primetime, scripted television series. The Simpsons Movie, a feature-length film, was released in theaters worldwide on July 26 and July 27, 2007, and grossed over $527 million.
The Simpsons is widely considered to be one of the greatest television series of all time. Time magazine's December 31, 1999, issue named it the 20th century's best television series, and on January 14, 2000, the Simpson family was awarded a star on the Hollywood Walk of Fame. It has won dozens of awards since it debuted as a series, including 27 Primetime Emmy Awards, 30 Annie Awards and a Peabody Award. Homer's exclamatory catchphrase "D'oh!" has been adopted into the English language, while The Simpsons has influenced many adult-oriented animated sitcoms.

Matt Groening and James L. Brooks have served as executive producers during the show's entire history, and also function as creative consultants. Sam Simon, described by former Simpsonsdirector Brad Bird as "the unsung hero" of the show, served as creative supervisor for the first four seasons. He was constantly at odds with Groening, Brooks and Gracie Films and left in 1993. Before leaving, he negotiated a deal that sees him receive a share of the profits every year, and an executive producer credit despite not having worked on the show since 1993.A more involved position on the show is the showrunner, who acts as head writer and manages the show's production for an entire season.
The Simpsons are a typical family who live in a fictional "Middle American" town of Springfield. Homer, the father, works as a safety inspector at the Springfield Nuclear Power Plant, a position at odds with his careless, buffoonish personality. He is married to Marge Simpson, a stereotypical American housewife and mother. They have three children: Bart, a ten-year-old troublemaker; Lisa, a precocious eight-year-old activist; and Maggie, the baby of the family who rarely speaks, but communicates by sucking on a pacifier. The family owns a dog, Santa's Little Helper, and a cat, Snowball V, renamed Snowball II in "I, (Annoyed Grunt)-Bot". Both pets have had starring roles in several episodes. Despite the passing of yearly milestones such as holidays or birthdays, the Simpsons do not physically age and still appear just as they did at the end of the 1980s. Although the family is dysfunctional, many episodes examine their relationships and bonds with each other and they are often shown to care about one another.
The show includes an array of quirky characters: co-workers, teachers, family friends, extended relatives, townspeople and local celebrities. The creators originally intended many of these characters as one-time jokesters or for fulfilling needed functions in the town. A number of them have gained expanded roles and subsequently starred in their own episodes.



lunedì 18 marzo 2013

Galaxy S4


Samsung ha presentato a New York il Galaxy S4, uno smartphone di nuova generazione che si controlla con lo sguardo, con un occhio di riguardo alla salute degli utenti. Grazie alla funzione “S Health”, infatti, il Galaxy S4 tiene aggiornato l’utente sulla propria forma fisica, monitorando costantemente lo stato di salute e l’ambiente in cui si vive. Il nuovo dispositivo arriverà in Europa nel non prima di aprile.
SCHEDA TECNICA
dimensioni : 136.6 x 69.8
spessore       7,9 millimetri
peso              : 130 grammi
fotocamera  posteriore  : 13 megapixel con sensore BSI
fotocamera anteriore :2 megapixel 
processore     : Exynos 5 Octa da 1.6GHz
memoria RAM : 2GB
display            : FullHD Super AMOLED da 5 pollici con una densità di 441ppi e protetto da un Gorilla Glass 3
memoria integrata espandibile16/32/64GB
reti supportateGSM/EDGE ed UMTS/DC-HSPA+/LTE, WiFi 802.11 a/ac/b/g/n, HT80, Bluetooth 4.0 LE, GPS/GLONASS, NFC/MHL 2.0/IR LED 
batteria2600mAh

La novità più interessante del Galaxy S4 è forse la tecnologia “Samsung Smart Pause” (Pausa Intelligente), che consente di controllare lo schermo con lo sguardo: lo smartphone è infatti capace di rilevare le espressioni del viso, la voce e i movimenti. Con la “Pausa Intelligente” lo schermo si muove con gli occhi e va in stand-by nel momento in cui lo sguardo si allontana. La tecnologia “Samsung Smart Scroll” (Scorrimento Intelligente) consente invece di scorrere il browser o le email senza bisogno di toccare lo schermo. Samsung punta forte sul suo nuovo dispositivo che promuove – secondo gli osservatori – con il lancio più costoso della storia degli smartphone: a livello globale le spese per il marketing del Galaxy S4 supereranno quota 150 milioni di dollari, contro i 108 milioni di dollari spesi da Apple lo scorso anno per l’iPhone 5. Una strategia aggressiva sulle orme di quanto fatto negli anni passati da Apple. Gli analisti ritengono che il Galaxy S4 sia in grado di sfidare l’iPhone e aumentare la pressione su Apple. Ma mettono in guardia dal rischio che Samsung possa trovarsi ad affrontare la stessa malattia di Apple, quella delle grandi attese difficili da rispettare.

Krokodil: la nuova droga russa che non lascia scampo.


Venuta alla ribalta in Russia nel 2010, si sta diffondendo velocemente perché facile da produrre, economica rispetto le altre droghe (per una dose bastano circa una decina di euro contro i cinquanta dell'eroina o della cocaina) e con potenti effetti.

Composizione: Codeina (che si trova nei più comuni analgesici per es. nelle pasticche per il raffreddore), benzene, fosforo rosso e iodio: tutte sostanze facili da reperire che hanno fatto del Krokodil una ‘droga da strada’. Viene normalmente assunta tramite endovena  - proprio come previsto per l’eroina –  e bastano due iniezioni per creare dipendenza. Se ingerita procura gravi danni agli organi interni e squarcia la cute, rendendola così simile a quella dei coccodrilli – da qui il nome ‘Krokodil’. L’alto contenuto di acidità degli ingredienti dissolve infatti il tessuto osseo e sulla pelle si formano grosse piaghe tanto che spesso si è costretti a ricorrere all’amputazione degli arti.


I danni provocati dal Krokodil sono talmente gravi che la speranza di vita dei tossicodipendenti che ne fanno uso continuativo va da uno a tre anni. La grande forza intossicante della droga è così forte che solo l’1% riesce a disintossicarsi e attualmente in tutta la Russia esiste solamente un centro specializzato a combattere la Krokodil.
L’inviato delle Iene Pablo Trincia ha raggiunto la Russia, patria della Krokodil, per parlarci dei terribili effetti della droga che si può fabbricare in casa, ma che mangia letteralmente il corpo umano.
La iena Pablo Trincia ha raggiunto la Russia per guardare da vicino come si produce e cosa provoca al corpo umano. Nel servizio andato in onda ieri sera su Italia 1, l’inviato parte subito nel mostrarci una donna di 41 anni che sembra averne almeno 70: ha i denti segnati dalla droga, fatica a muovere le braccia e ha piaghe sul corpo. Il confronto tra realtà e una fotografia che la ritrae solo qualche mese prima è sconvolgente. Trincia spiega che gli effetti della Krokodil iniziano subito, il corpo si riempie “di piaghe circolari che sembrano bruciature di sigarette poi le piaghe si aprono e si formano dei buchi finché la droga non mangia tutto quello che rimane, lasciando solo le ossa e a volte nemmeno quelle”.
ATTENZIONE – IMMAGINI FORTI:
La donna prima dell'uso della droga
La donna dopo qualche anno di krokodil
Trincia incontra dei tossici e li accompagna in farmacia per mostrare quanto è facile procurarsi i farmaci necessari a fabbricare la Krokodil in farmacia. Serve la ricetta ma la farmacista consegna tutto senza problemi. L’inviato e i tossicodipendenti raggiungono un palazzo e iniziano a produrre la Krokodil, l’aria si fa pesante e c’è puzza di chimico. Ci vogliono 45 minuti per produrla e Trincia nota un grosso eritema sulla pancia del tossicodipendente ma l’interesse è tutto nel seguire la procedura per la Krokodil. Torna la donna dell’inizio del servizio e l’inviato fa vedere come se si applica una leggera pressione sulla sua gamba, il segno resta: “A volte guardo la finestra e vorrei buttarmi di sotto” confessa la donna. Arriva un altro uomo e la situazione è anche peggiore, le ferite sono disgustose perché ha la pelle completamente divorata, Trincia chiede: “Ma non ti fa male?”. Certo, lo Stato li considera come criminali, spiega ancora l’attivista di April “Per loro non c’è un percorso di recupero”, ci sono solo piccoli centri come una clinica alla periferia della città che sopravvive grazie alle donazioni. Il capo della struttura spiega che la dipendenza è terribile ma che “tutti possono farcela”. Trincia ha incontrato un ex dipendente che spiega che “voglia resta tutta la vita”. Nella struttura c’è anche una ragazza di 19 anni che ha iniziato a drogarsi per dei problemi affettivi che ha scelto la Krokodil perché costava solo 7 euro e non le interessavano le conseguenze ma quando il suo peso ha raggiunto i 35kg ha scelto di smettere. C’è anche chi si buca nel punto sbagliato, ed è stato costretto a subire un’amputazione della gamba. La Krokodil divora.


Spotted: scoppia la moda fra i giovani universitari

Spotted (tradotto in inglese “avvisato”) è la nuova moda diffusa da circa due anni in europa e negli altri paesi e arrivata quest’anno in Italia, ma vediamo di cosa si tratta e il motivo di questo successo.
Cos’è?: Le pagine “spotted” sono semplicemente pagine di università, di altre scuole oppure di luoghi frequentati regolarmente dove coloro che la frequentano possono dichiarare il proprio amore in totale anonimato oppure scrivere apprezzamenti, disprezzamenti o qualsiasi altra cosa su gente della stessa scuola o università, il bello del “gioco” è che l’autore rimane del tutto anonimo.

Tutto cominciò nel 2010 dall’università di Londra quando uno studente decide di creare un sito dove lui e i suoi amici possono scrivere commenti sulle ragazze dell’Università anonimamente e in meno di due mesi era arrivato ad avere 250mila utenti, ma il sito non ha avuto lunga vita dato che dopo reclami e proteste è stato chiuso in meno di tre mesi dalla nascita.
Ma l’idea era buona e ora si fa tutto tramite social network, più precisamente tramite le pagine di facebook che ormai sono migliaia dedicate agli “spotted” delle università o delle scuole superiori dove gli studenti si divertono a scrivere cose in modo anonimo.

Who can save Italy?


Europe’s most sluggish economy needs more of Mario Monti’s reforms


THE danger for Europe’s single currency seems to have abated. Bond yields in peripheral countries have fallen; worries that some members might be forced out have dissipated; budget deficits have shrunk; the first signs of recovery are showing in Ireland and even Spain. Yet the euro zone’s crisis is far from over. Rather, its acute phase has become chronic. The concern has moved from just bust budgets and broken banks, to a lack of jobs and slow growth.
Lost competitiveness, high unemployment and stagnation were always the biggest long-term risks for Europe’s single currency. These problems may be most obvious in the usual peripheral suspects—Greece, Spain and Portugal, but are not confined there. The euro zone remains in recession. The economies of Germany and France shrank in the fourth quarter of 2012. France is struggling to reform (see article). But the worst of them all is Italy (see briefing).
taly’s failures are not as obvious as those of other countries. Despite its huge public debt—almost 130% of GDP—its public finances and its banks are in better shape than those in Greece or Portugal. It also avoided the property booms and busts that ravaged Spain and Ireland. Yet Italy’s economy is one of only two in the euro zone in which real GDP per head has fallen since the euro came into being. In the global league table of growth in GDP per head, it comes 169th out of 179 countries over the period since 2000, beating only a handful of basket-cases such as Haiti, Eritrea and Zimbabwe.
Now Italy also risks being left behind by its neighbours. Unit labour costs in most of the euro zone’s Mediterranean countries rose far above Germany’s after the creation of the euro, but in most they have fallen sharply since the crisis began. In Italian factories, by contrast, they have risen since 2008 by more than in any other euro-zone country except Finland.
Italy’s economic problems mean that its election on February 24th and 25th matters far beyond the Alps. If the euro zone’s third-biggest economy and its largest public debtor cannot reignite growth and generate new jobs, Italians will eventually lose hope or their northern neighbours will lose patience. Either way, the euro zone will fall apart.
When win-win is possible
Fortunately there is a way forward for Italy: deep and comprehensive reforms to its over-regulated economy. The outgoing technocratic government led by Mario Monti, in office since the curtain came down on Silvio Berlusconi in November 2011, started down this path with pension, regulatory and labour-market changes. By some estimates, these measures have already raised Italy’s potential growth by almost half a percentage point. But much more is needed.
Italy has far too many protected economic interests, from notaries to pharmacists, and from taxis to energy suppliers. It also has too many layers of government: provincial, regional and local administrations that often duplicate rather than replace the activities of central government. A constipated judicial system makes contractual disputes impossibly long, costly and unpredictable: the average civil trial in Italy lasts for 1,200 days, compared with 331 in France. Employment is too heavily taxed, and public spending is skewed towards transfers rather than investment.
Yet all this also provides an opportunity. A recent study by the IMF, which also looked at the evidence from other countries, concluded that product- and labour-market reforms in Italy could raise GDP per head by 5.7% in five years’ time and by 10.5% in ten. If they are done simultaneously (and it may be easier to tackle vested interests all at once rather than one at a time) and are complemented by sensible fiscal reforms, the potential jump in GDP after ten years rises to over 20%. That should set a clear target for the next government.
The best and the rest
Italians have a choice between the good, the bad and the broadly acceptable. The best result would be for Mr Monti to stay on as prime minister. He is running on a pro-reform ticket backed by a coalition of centrist parties. Sadly, the professor is better at governing than campaigning: his poll ratings have seldom crept above 15%, putting him in fourth place.
The worst outcome would be a victory for Mr Berlusconi’s right-wing coalition. For a host of personal and political reasons, this newspaper continues to regard the media tycoon as unfit for office. He failed to reform the country in over eight years in power and his party, unlike its centre-right peers in other troubled European countries, is still campaigning on a programme that ignores reform too.
Given Mr Berlusconi’s naked advancement of his own interests at the expense of his country’s, it is amazing that any Italians still support him. Yet, in the polls he has narrowed the gap with the centre-left coalition under Pier Luigi Bersani, giving him a chance of winning a majority in the Chamber of Deputies, though taking the Senate (and thus being able to form a government) looks beyond him. But Mr Berlusconi could paralyse the political system, probably forcing another election, alarming the markets and reviving the euro crisis: a miserable mess even by his own standards.
That leaves Mr Bersani, whose centre-left coalition has led in the polls since the election was called. His backers include former communists, and he has a coalition partner from the far left. Yet Mr Bersani also has a reasonable record as a reformer in past governments. If he won the election, but failed to secure a majority in the Senate, he would have to form an alliance with Mr Monti; and Mr Monti could use his bargaining power to demand a role as a super-minister overseeing the economy.
A government led by Mr Bersani, with Mr Monti in charge of the economy, would be a decent outcome for Italy. It would have the confidence of the markets and the international institutions whose approval is needed to keep countries afloat. More important, it might get serious about reforming an economy which, if it goes on the way it did under Mr Berlusconi, will eventually collapse and drag the euro down with it.


Wikipedia

Wikipedia is a collaboratively edited, multilingual, free Internet encyclopedia supported by the non-profit Wikimedia Foundation. Its 25 million articles, over 4.1 million in the English Wikipedia alone, are written collaboratively by volunteers around the world. Almost all of its articles can be edited by anyone with access to the site, and it has about 100,000 active contributors. As of March 2013, there are editions of Wikipedia in 285 languages. It has become the largest and most popular general reference work on the Internet,ranking sixth globally among all websites on Alexa and having an estimated 365 million readers worldwide.
Wikipedia was launched on January 15, 2001, by Jimmy Wales and Larry Sanger. Sanger coined the name Wikipedia, which is a portmanteauof wiki (a type of collaborative website, from the Hawaiian word wiki, meaning "quick") and encyclopedia. Wikipedia's departure from the expert-driven style of encyclopedia building and the presence of a large body of unacademic content have received extensive attention in print media. In 2006,Time magazine recognized Wikipedia's participation in the rapid growth of online collaboration and interaction by millions of people around the world, in addition to YouTube, MySpace, and Facebook. Wikipedia has also been praised as a news source due to articles related to breaking news often being rapidly updated.
The open nature of Wikipedia has led to various concerns, such as the quality of writing, the amount of vandalism and the accuracy of information. Some articles contain unverified or inconsistent information, though a 2005 investigation in Nature showed that the science articles they compared came close to the level of accuracy of Encyclopædia Britannica and had a similar rate of "serious errors". Britannica replied that the study's ethodology and conclusions were flawed, but Nature reacted to this refutation with both a formal response and a point-by-point rebuttal of Britannica's main objections.

domenica 17 marzo 2013

Facebook un'arma a doppio taglio

Nel 2013 il fenomeno del social network è ormai dilagato in tutto il mondo. Viene usato da grandi e bambini ed è considerato un ottimo strumento per rimanere in contatto con gli amici, ritrovare vecchie amicizie risalenti anche ai banchi di scuola e perchè no fare anche nuove amicizie. La sua nascita ha portato ad un vero e proprio cambiamento epocale del modo di interagire con le altre persone.
Sembrerebbe uno strumento fantastico però si deve considerare anche un arma contro la privacy nostra e altrui. Secondo una ricerca realizzata dall’Università di Cambridge in collaborazione con Microsoft Research infatti è stato possibile tracciare in modo preciso e completo i profili personali di alcuni utenti semplicemente partendo da dai dati pubblicati, e quindi liberamene accessibili, sulle varie timeline del noto Social Network.
Mettere “Mi Piace” è dunque sufficiente per essere completamente schedati all’inverosimile e rischiare, in qualche modo, di incorrere in una vera e propria violazione della privacy personale. Usando, infatti, le informazioni presenti proprio su Facebook, chiaramente rese pubbliche dai vari utenti durante la loro permanenza quotidiana sul Social Network, è stato possibile al sistema indovinare se l’utente fosse un bianco o un nero addirittura con precisione vicina al 95%. Se fosse di sesso maschile oppure femminile, omosessuale o etero, democratico o repubblicano, se facesse uso di droghe o avesse problemi in famiglia con i genitori. Insomma qualsiasi dettaglio sulla personalità del malcapitato utente è stata scandagliata dal sistema informatico.
A questo punto ci si chiede se davvero la privacy viene meno in ogni situazione. La risposta sembra essere per certi versi palese. Infatti è abbastanza chiaro che tutte le restrizioni di sicurezza introdotte negli anni dagli sviluppatori ed ingegneri di Mark Zuckerberg, in questo preciso caso, non possono nulla contro il sistema di monitoraggio creato per l’esperimento. Gli elementi usati dal sistema di Kosinski infatti sono sempre pubblici, qualsiasi siano le impostazioni di privacy scelte e quindi è possibile che questo tipo d’informazione diventi, ancora di più, merce per le reti pubblicitarie.
Ma tutto ciò che si vede negativo potrebbe per certi aspetti non esserlo. Tutti questi dati, in effetti, potrebbero risultare utili in futuro proprio come dei veri hard disk enormi ed essere usati per futuristici scopi. Ad esempio potremmo arricchire la memoria di una ipotetica auto di nuova generazione che potrebbe così riconoscerci direttamente dalla voce.
Insomma la nascita di Facebook ha da sempre dato molto all’intera comunità. Ha dato possibilità di conoscenze nonché ha reso possibile avere legami con persone dimenticate. Di contro è palese che per riuscire a determinare tutto questo, rendere pubbliche alcune informazioni private, non può che risultare normale, basta saperlo.